Il dialetto sissanese appartiene a quel ceppo di parlate raggrupate sotto il termine di istrioto. La lingua istriota e una lingua autoctona dell'Istria meridionale che si sviluppò dal latino volgare nella zona dell Agro polese, il quale comprendeva le terre dell'Istria del Sud dal canal di Leme sino alla valle d'Arsia. Le genti romanizzate nel periodo antico adottarono la lingua latina che poi venne trasformata con il passar dei secoli. Questo fenomeno diede origine alla lingua istriota nell'Agro polese con le sue rispettive varianti: il rovignese, il vallese, il dignanese, il gallesanese, il fasanese e il sissanese.

Il toponimo di Sissano deriva da 'Sisianum' o 'Sissanum', nome comparso nei documenti storici del medioevo. L'insediamento era popolato nell'antichità e faceva parte di una vasta corona di villaggi che si estendevano al di fuori di Pola. Nell'Alto medioevo fece parte del possedimento di Ravenna nell'Istria meridionale chiamato anche 'feudo di S.Apollinare' mentre nel Tardo medioevo il villaggio si contendeva tra il Patriarcato di Aquileia, i vescovi di Pola e per un breve periodo i signori Castropola, sino al definitivo passaggio sotto il controllo veneziano. Come il resto dell'Istria, così anche Sissano perdurò grandi cambiamenti demografici e culturali che segnarono la storia della penisola nell'età moderna e contemporanea.

Circondato da terre fertili e in vicinanza del mare, Sissano rispecchia ancor oggi nei suoi resti materiali e culturali la cultura che si mantiene e dura nonostante i cambiamenti del tempo.

 

LIBERO XTESTO

 

 

Bibliografia:

- Palazzolo Debianchi, Carmen, 'Profumi d'Istria', Trieste: Trieste
- Rocchi, Flaminio P., 'L'esodo dei 350 mila Giuliani, Fiumani e Dalmati', Roma: 1990
- Giudici Buršić, Barbara, 'La vita rustica di Sissano rispecchiata nel suo dialetto', Zagabria: 2009

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