“Gèri, ancùi e dùman” - spettacolo folcloristico multimediale della CI

Una rappresentazione che ha visto salire sul palco tutte le forze del sodalizio: la società artistico-culturale “Marco Garbin”, la filodrammatica giovani e giovanissimi, i gruppi dei mini, midi e cantanti solisti, fino a quello di studio del dialetto rovignese. Su regia di Nives Giuricin, che ha firmato anche la sceneggiatura assieme a Libero Benussi, ispirandosi alle opere di Giusto Curto, tutti assieme hanno presentato un intenso omaggio agli attivisti e ai cantanti di una volta, a quelli di oggi e ai piccoli talenti che rappresentano il futuro della Comunità.
Uno spettacolo che simboleggia la continuità ed il ruolo che il sodalizio ha avuto nel mantenimento del dialetto locale e del prezioso e univoco patrimonio canoro della città di Sant’Eufemia. La serata è stata introdotta dai narratori Libero Benussi e Maria Tamburini, che hanno presentato in dialetto rovignese la città e le sue tradizioni, per proseguire sulle note di “O bella Rovigno”, cantata dai giovanissimi e talentuosi Alessio Giuricin e Serena Funcich. Si è continuato con una scenetta di Giusto Curto, “Biegna favalà biel”, interpretata da Nives Giuricin, Serena Santin e Sergio Ferrara e con il coro femminile della SAC, che ha proposto “Faviela ruvigni∫”.

L’omaggio ai grandi interpreti, poeti e maestri di musica è cominciato con un breve video del maestro Soffici e con l’esibizione del coro che ha accompagnato in bitinada Massimo Ferrara nel brano “El piso gira gruoso”. La serata è proseguita con altri video dedicati alle grandi voci rovignesi, poi riproposte dai giovani ma già affermati cantanti locali. Così, la bravissima Patrizia Sfettina Jurman ha reinterpretato “El viecio faral”, già cantata da Biba Benussi; Esmeralda Kresina con “La boscaiola” ha superato con Uspješnoo la prova di riproporre Liliana Budicin-Manestar, una delle voci più indimenticabili di Rovigno; Luciano Dandolo ha reso omaggio al grande Petar Paris, detto Parigi, con “Faviela el sapadur”, mentre Luana Santin Marič ha proposto “La tabacchina”, già cantata da Susana Belušić. Molto toccante pure l’interpretazione di Alessio Giuricin, che con “La muieru maladita” ha riproposto uno dei cavalli di battaglia del prozio Claudio Malusà, detto Malòn, scomparso di recente. La bitinada “Li ven soûn par li ca∫ale” è stata interpretata dalle piccolissime Ambra Damuggia, Alessia Salvi e lana Badurina, mentre Alessio Giuricin e Marissa Poretti hanno cantato “La sarturiela”. Hanno chiuso la carrellata Rinella Rocco e Gianfranco Santin con “Stella di neve” e Guerrino Poropat con “La gnagnara”.
Non potevano mancare le arie da contrada, come “Guarda la luna”, interpretata dal coro femminile, e le arie da nuoto, come ”L’inno alla notte”, proposto dal coro maschile. Nives e Diego Giuricin hanno riproposto sul palco “Il giardiniere”, di Tea e Uccio Benussi, mentre il coro maschile ha dato ennesima prova di bravura con “A ma pare”. L’onore di chiudere la bellissima serata è andato a Germano Ettorre e alla piccola Lara Apollonio, che hanno cantato assieme “Guarda già da secoli”, con l’accompagnamento di tutto il pubblico.

 

LA FILODRAMMATICA

Cenni storici

Rovigno godeva già nell'anteguerra di una ricca tradizione teatrale. Nel 1945 erano due le filodrammatiche operanti in città, formatesi su iniziativa sindacale, precisamente all'interno della Fabbrica tabacchi e del conservificio dell'Ampelea.

Non appena costituita la SACO “Marco Garbin”, nel 1947/48, venne incaricato a curare il suo gruppo filodrammatico Francesco De Simone.

Da allora fino al 1992 sono state numerosissime le rappresentazioni teatrali che hanno goduto di grandi successi, tra queste: Domanda di matrimonio, L'ultimo incontro, Il mulino di Pola, Primo maggio, Marachelle in collegio, La strada maestra di Francesco De Simone, La morte civile, La forza di volontà di Giovanni Pellizzer, Il villino di campagna di R. Corona, Argento vivo, Non ti conosco più di Aldo de Benedetti, Una dozzina di rose scarlatte, L'antenato, Giorgio Dandin di Moliere, Il grillo del focolare di Dickens, Il padre di figli altrui di M. Maya, El malagnàʃo apuntamènto di Giusto Curto, Il compleanno di Rossella, Una domanda di matrimonio e L'orso di Čehov, La cura dimagrante, I finti tonti, I du pratandenti, La cunviniensa e La tombula da Sà Piciuòda di Giusto Curto

Sono stati numerosi gli attori ed i registi di queste rappresentazioni, tra i quali possiamo ricordare: Francesco Cherin, Marco Sponza, Giovanni Pellizzer, Pina De Simone, Giovanni Tromba, Janko Marinković, Femi Benussi, Lia Muggia, Duilio Doblanovich, Giorgio Funcich, Silvio Dandolo, Ester Segalla, Vilma Massarotto, Saša Vuličević, Giovanni Trani, Marina Barszowsky, Milena Drandić, Pina De Simone Vuličević, Riccardo Malusá, Vanda Bratulić, Roberto Salata, Roberto Uggeri, Alvaro Macchi, Fulvia Chiurco, Angela Preden, Libera Sponza, Riccardo Bosazzi, Mirella Malusà, Sergio Ferrara, Sonia Curto, Ketty Bruni, Antonella Rocco Sugar, Amneris Bosazzi, Mirella Russi, Manuela Petek, Maria Velan, Gianna Moher, Sergio Ferrara, Antonio Bartoli e Antonio Sponza.

 

IL GRUPPO DELLA FILODRAMMATICA OGGI

 

Nel 2005 nasce invece l’attuale gruppo della Filodrammatica giovani e giovanissimi della CI, composta da ragazze e ragazzi legati, oltre che dal talento, anche da un bellissimo rapporto di amicizia. Tra i giovani spiccano pure i giovanissimi che comprendono brillanti promesse del teatro dai 6 ai 10 anni d’età, che assieme si impegnano a portare avanti con amore ed entusiamo un'intensa attività teatrale.

La prima rappresentazione musicale messa in scena è stata Cenerentola per la regia di Nives Giuricin e Martina Matošević con interpreti Serena Santin-Kocijančić, Roberta Bartoli Giuricin, Gabriella Bogešić, Eni Apollonio, Martina Matošević, Massimo Dandolo e Nives Giuricin.

Ad oggi, il gruppo ha messo in scena diverse rappresentazioni di successo presentate presso le CI dell'Istria, ma anche all'estero, tra cui: 7 spose per 7 fratelli, La sirenetta, Tris di commedie brillanti con la quale hanno partecipato alla “Rassegna delle Filodrammatiche dell'UI” a Buie e a Grado, Twist di Clive Exton, Biancaneve e i sette nani ed il musical Blues Brothers.

Oltre agli spettacoli in lingua italiana, la Filodrammatica giovani e giovanissimi ha messo in scena negli anni anche i bozzetti in dialetto rovignese di Giusto Curto Biegna favalà ben, La murieda Cati e El malagna∫o apuntamènto.

 

 

LA SOCIETÀ ARTISTICO CULTURALE "MARCO GARBIN"

 

batana pjevanje bitinade

 

La SAC "Marco Garbin" venne fondata nel 1947, grazie all'unione di due cori operativi durante la LPL: della sezione diretta dal maestro Marco Garbin, facente parte della SAC "Otokar Keršovani" e del coro del battaglione partigiano italiano "Pino Budicin", che riuniva per la maggior parte giovani rovignesi. Alla pari di un "viaggio musicale nel tempo" , la tradizione canora iniziata sessanta anni fa, trasforma il gruppo in un autentico tesoro culturale rovignese e croato, ed è incommensurabile il suo contributo alla tutela delle peculiarità autoctone del patrimonio tradizionale istriano e croato, soprattutto di quelle musicali.

Il filo conduttore dominante, che è al contempo anche eterna fonte di ispirazione della "Marco Garbin" è La pesca e le storie di pescatori, la loro vita quotidiana, gli intrighi, gli amori e le delusioni, le sofferenze e le gioie, l’autentico legame con il mare, la ricchezza e la povertà, l’irriducibile ottimismo e l’eterna sfida ai tempi difficili, ad una vita senza prospettiva.

Accanto al repertorio classico, sin dai primi passi la "Marco Garbin" si è impegnata a tutelare, a perfezionare e a promuovere tre forme canore autoctone: la più popolare e la più eseguita è la „bitinada“, che è una forma appunto, nella quale le capacità vocali degli esecutori raggiungono i livelli dell’improvvisazione jazz, dominata dal gioco spontaneo e melodioso delle voci che imitano i suoni di vari strumenti, trasformandola in fenomeno irripetibile e inimitabile; le "Arie da nuoto" ovvero le arie notturne, che non hanno nulla da invidiare alla melodia delle "bitinade", sono il frutto della simbiosi di voce e ambiente, vengono eseguite da gruppi di tre o al massimo di cinque cantanti, durante le ore piccole, notturne, sotto i volti del nucleo storico; le "Arie da cuntrada" vengono cantate dalle donne agli incroci delle viuzze e dei campielli della Rovigno vecchia e sono un vero e proprio attimo di piacevole fuga dalla quotidianità e dalla routine domestica.

La forza motrice artistica della SAC "Marco Garbin" è costituita da tre gruppi di base: coro misto maschile e femminile, mini cantanti e solisti e gruppo folcloristico.

La SAC "Marco Garbin" vanta già alcuni CD, alcune registrazioni audio-visive pubblicate su DVD, un lunghissimo elenco di concerti in città e in varie altre località del paese ed estere.

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